Alcune funzioni su rifiuti e bonifiche torneranno dalla Regione Toscana alle Province

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Alcune funzioni su rifiuti e bonifiche torneranno dalla Regione Toscana alle Province

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Alcune funzioni su rifiuti e bonifiche torneranno dalla Regione Toscana alle Province

Nuovo via libera nelle commissioni Ambiente e Affari istituzionali del Consiglio regionale, in ottemperanza ad una sentenza della Corte costituzionale risalente al 2019

L’ultima tornata di audizioni relative alla stesura del Piano regionale dell’economia circolare si è conclusa ieri, nella commissione Ambiente del Consiglio regionale della Toscana, che ora attende di confrontarsi nel merito con l’assessora Monia Monni, nella seduta in programma il 2 agosto.

Nel frattempo però sta facendo passi avanti la pdl per riassegnare alcune funzioni riguardanti rifiuti e bonifiche, ad oggi in carico alla Regione Toscana, alle Province e alla Città metropolitana di Firenze.

La pdl ha avuto proprio ieri il via libera dalla commissione Ambiente e da quella per gli Affari istituzionali, riunite in seduta congiunta.

L’iniziativa legislativa nasce a valle di una sentenza arrivata dalla Corte costituzionale nel 2019, delineando la necessità di un riordino normativo in materia; già quattro anni fa una pdl sullo stesso tema venne approvata dal Consiglio regionale, che adesso riprende in mano la questione.

«La proposta di legge – spiegano dal Consiglio – si è resa necessaria per adeguare l’ordinamento regionale alle recenti decisioni giurisprudenziali di legittimità e di merito, in relazione alle funzioni attribuite direttamente alle Province. Più nel dettaglio si fa riferimento ad una sentenza della Corte costituzionale del 2019 che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di parte della legge 22 del 2015, dove si attribuivano alla Regione le competenze in precedenza esercitate dalle Province in materia di controllo sulle attività di gestione, intermediazione e di commercio dei rifiuti. Peraltro, sempre in riferimento alla legislazione in materia di rifiuti, il Consiglio di Stato nel 2022 ha stabilito come la suddetta sentenza della Corte costituzionale debba estendersi anche alle disposizioni inerenti alla bonifica dei siti inquinati».

Stavolta la proposta di legge – predisposta dalla Giunta regionale e successivamente integrata con una serie di emendamenti dello stesso esecutivo, che recepiscono osservazioni di Anci e Upi regionali – si compone di sette articoli.

I punti salienti, dettagliati dallo stesso Consiglio, sono i seguenti: riattribuzione alle Province e alla Città metropolitana di Firenze delle funzioni accennate in precedenza in materia di rifiuti; possibilità di costituzione, in via transitoria e fino al 31 dicembre del 2024 un ufficio comune per l’esercizio associato delle funzioni tra la Regione, le Province e la Città metropolitana, attraverso la stipula di una specifica convenzione; previsione che le Province e la Città metropolitana subentrino nei procedimenti in corso e, in applicazione del principio della conservazione dell’attività amministrativa, provvedano alla convalida degli atti già posti in essere dalla Regione, alla data di entrata in vigore della legge; costituzione, fino al 31 dicembre 2024, presso la Giunta regionale, di un tavolo tecnico per il coordinamento delle funzioni e dei procedimenti in materia di bonifica dei siti inquinati.

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