Multiutility, appello a tutti i sindaci «Così la Toscana sarà più forte»

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Multiutility, appello a tutti i sindaci «Così la Toscana sarà più forte»

La Nazione, Cronaca Toscana

Multiutility, appello a tutti i sindaci «Così la Toscana sarà più forte»

Perini (amministratore Consiag) rilancia obiettivi e strategie. I benefici per i cittadini e i distretti

di Luigi Caroppo, FIRENZE «Stiamo completando tutti gli approfondimenti necessari: governance e piano strategico. Così da consentire ai sindaci, che rappresentano la proprietà dei servizi pubblici locali, di poter condividere e dar avvio a questa storica iniziativa». Nicola Perini, amministratore unico di Consiag, rilancia con forza l’operazione multiutility dei servizi (acqua, rifiuti, energia) evidenziando anche i benefici per i cittadini: «Ci saranno vantaggi: riduzione dei costi, servizi migliori, maggiori investimenti e aumento dei posti di lavoro». 

Perini, da quale esigenza nasce l’operazione?

«La prospettiva parte dalla volontà dei sindaci di Firenze, Empoli e Prato di mettere al centro gli interessi e le aspettative dei cittadini, ovvero servizi e tariffe concorrenziali con le aree regionali più avanzate, controllo pubblico locale per mantenere le leve necessarie per rispondere alle esigenze dei nostri distretti, sempre più in concorrenza con gli altri territori, e il mantenimento delle risorse e del lavoro qualitativo sul territorio». 

I protagonisti al momento del nascente colosso dei servizi?

«Gli azionisti pubblici delle tre holding presenti nella Toscana centro: Acqua Toscana, Publiservizi e Consiag. Si tratta di aggregare tutte le partecipazioni in un’unica holding operativa, un processo di semplificazione che consentirebbe un grande sviluppo». 

Con quali mezzi?

«Sinergie operative e finanziarie, marketing, gestione unica del cliente, servizi informativi e digitalizzazione. Moltiplicatori finanziari che triplicherebbero la capacità di indebitamento». Tutti d’accordo? «Ci sono sensibilità diverse, come è naturale che sia in un’operazione del genere, ma anche condizioni diverse. Comuni con importanti patrimoni pubblici e Comuni che nel tempo hanno monetizzato le proprie partecipazioni. Aziende a totale azionariato pubblico e realtà a patrimonio misto. Abbiamo lavorato perché i sindaci possano trovare una sintesi largamente condivisa di tutto ciò». 

Perché ora è necessaria questa maxi operazione sinergica?

«All’inizio degli anni 2000, mentre al Nord si promuovevano le aggregazioni ed i processi industriali, la Toscana sposava la prospettiva del “piccolo è bello”. In venti anni però abbiamo perso molte risorse, dalle banche alle assicurazioni, ed ultimo nel tempo il nostro sistema dei trasporti pubblici locali, gestito oggi dai francesi. Il Paese invece avrà bisogno anche del protagonismo del nostro territorio per proteggere il sistema nazionale». 

Il ruolo della Toscana?

«La Toscana è chiamata a recuperare un ritardo di vent’anni. Dobbiamo trovare le dimensioni economico-industriali per stare al tavolo con le altre Multiutility italiane. Abbiamo la possibilità di rappresentare la quarta realtà nazionale (le altre tre sono Hera, Iren e A2A ndr). È l’occasione per dare prospettiva al nostro territorio». 

Come va avanti il confronto? 

«Vi sono province con le quali il confronto è molto dinamico. Le nostre holding hanno rapporti societari storici con quest’ultime in importanti aziende. Evidentemente si sta allargando a tutta la regione un’interlocuzione trasparente e costruttiva. In questa fase dobbiamo dar vita all’iniziativa, confermare i dati industriali ed economici prospettati e mantenere le porte aperte». 

Ha letto dell’appello di Biffoni a tutti i sindaci a farne parte? 

«Sono molto ottimista, la politica saprà trovare le ragioni comuni per costruire e partecipare uno strumento industriale strategico per il nostro futuro. E in gioco lo sviluppo di un’intera comunità, non le sorti di un partito o di un gruppo di amministratori».

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